sabato 10 ottobre 2009

Piccole iniezioni di benessere 1. Gente allegra Dio l’aiuta. Adriana

“Ah, sei tu. Già tornata? Ma stai benissimo. Bello questo vestito. Da dove vieni? La piccola è davvero brava”. Ho solo aperto la porta di casa, la chiave è ancora nella toppa e sto entrando. È tardi. Il volo era uno strazio e in ritardo. Sono abbastanza sfatta e parecchio arrabbiata, il vestito è molto sgualcito e un po’ sporco, oltre a non essere bellissimo, e ho tutti i sensi di colpa di una madre. Ma a casa c’è Adriana e riesce a passarti il messaggio che è abbastanza presto, che in fondo stai molto bene e che sei pure un’ottima madre. La guardo allibita e non reagisco. Saluto la piccola, lascio la valigia nell’ingresso e vado in cucina a prendere un bicchiere d’acqua. Lei mi segue. Cammina sui suoi tacchi di dieci centimetri e parla tranquilla: “Hai visto che bel tempo? Mia nipote ha passato benissimo i test per l’ammissione a medicina, ma dimmi dove sei stata?” Ovviamente nella realtà dei fatti fa un caldo umido, appiccicoso e pesante, che fa felici solo quelle bestiacce immonde delle zanzare. Ma Adriana è fatta così e certe sere, se superi il primo impatto, pensi che sia un regalo trovartela davanti.

Adriana ha tre figli ormai grandi, una casa, un marito e la di lui madre che preferisce stare sempre da lei. Soprattutto, è fatta a modo suo. Prima regola: è nata libera, cioè si rifiuta gi girare con un cellulare o con altri mezzi che la connettano al mondo. Nulla da dire. Il problema è quando non riesci a trovarla, non sai che fine abbia fatto, magari sono passate le nove di sera e la piccola è con lei. Seconda regola: legge sempre il lato positivo della vita e trova sempre una soluzione, ma in genere non è quella degli altri. E soprattutto quasi mai la tua. Terza regola: devi prenderla così com’è, pacchetto completo. Se riesci a sopravvivere, in cambio puoi contare su una costante iniezione di benessere.

Poso il bicchiere sulla tavola. “Sono stata a Bari. Pesante, ma la giornata era bellissima. Ero al Castello svevo. Ha qualcosa di magico: il portale, la corte interna con le 4 grandi palme, quel mix fantastico di arabo e del nord” (http://www.stupormundi.it/Castello_Bari.htm). L’influenza di Adriana comincia a farsi sentire. “Ho lavorato tanto, ma ho mangiato pesce ottimo e bevuto buon vino. Ah, ho anche provato ‘favette e cicoria’, in una grande forma di pane era servita una purea di fave con cicoria ripassata. Una squisitezza”.

“È bello andare in giro”. “Ma Adriana, non vedo niente. A volte non ho nemmeno la sensazione di essere da un’altra parte. Adesso sai cosa mi piacerebbe? Fare un giro di una settimana per i castelli di Puglia (http://www.icastelli.it/regioni/puglia.htm , http://www.italyis.com/puglia/ars_hist/castelli/cast_i.html)”. “È vero sarebbe bello. Ora vado, che sono le nove e mezza e a casa non sanno che fine ho fatto da ora di pranzo”.

Nessun commento: