sabato 9 maggio 2009

Lavarsi le mani. All’aeroporto di Dar Es Salaam

“Ti scrivo dall’Africa - Dar Es Salaam - per comunicarti il mio nuovo stato di grazia”. Stavo per cancellare una bella fila di messaggi quando sono stata catturata dall’email di Claudio di qualche mese fa. “Sono in vacanza per 4 settimane, qui a casa di Eraldo. La scommessa è di riuscire a non fare nulla, neanche il turista, pur di fermare la corsa”.

La mia risposta dice: “Spero tutto bene, lì giù a Dar. All'aeroporto mi ricordo andai al bagno. Esco dalla porta e una gentile signora mi chiede se voglio acqua. Sto per dirle sì, quando mi accorgo che è in un fustone coperto, da versare con una specie di pentola. Folgorata dall'assenza di acqua corrente la risposta non poteva che essere ‘no, grazie’. La gentile signora avrà certamente pensato ‘che lerci questi europei’".

Claudio è ineccepibile nella sua laconicità: “Sarà mia cura andare al cesso all’aeroporto di Dar alla prima possibile. Ti faro avere notizie sugli eventuali sviluppi”.

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